truffa tramite airbnb

    Le truffe online sono sempre più frequenti, sporgendo denuncia si ha l’impressione che questa cada nel nulla (un po’ come andare in questura a denunciare il furto del portafoglio) e quindi a un eventuale danno economico si aggiunge la rabbia di sapere che IL o, più spesso, I responsabili non solo non verranno puniti, ma probabilmente neanche ricercati dalle autorità, visto che probabilmente si trovano addirittura al sicuro al di fuori dell’Italia. L’unica soluzione allora è cercare di prevenire questi fenomeni tramite il passaparola online.
    Questo noioso preambolo solo per raccontare di una truffa in cui sono incappato durante la ricerca di un appartamento in affitto tramite internet. Dopo aver trovato un annuncio molto interessante (un po’ troppo, in effetti, ma quasi credibile), decido di contattare l’utente via mail. Nella risposta mi dice che è residente all’estero e che vorrebbe avere qualche info in più su di me, per sapere se si può fidare. Le due cose mi fanno già rizzare le antenne, ma decido di andare avanti sperando di aver sbagliato impressione. Invece la mail successiva conferma i miei sospetti, perché il presunto proprietario mi spiega che non può venire in Italia e mi invita a effettuare un deposito di un mese di affitto più caparra presso il sito Airbnb, spiegandomi che successivamente, sempre tramite il sito Airbnb, mi verranno consegnate le chiavi dell’appartamento e che il bonifico verrà sbloccato solo se io deciderò di affittare la casa. Nonostante abbia già capito di cosa si tratti, decido di continuare lo scambio di mail sperando di ottenere qualche informazione in più sul soggetto. Alla fine ottengo solo il suo numero di telefono, e scopro che è già segnalato in merito a una truffa online (in quel caso per la vendita di una moto). Spero che il mio racconto serva a qualcuno a evitare la truffa (immagino non ce ne fosse bisogno), ma anche il noioso scambio di mail. A proposito il numero è questo: 00306941541072.

Intervista a Nina Zilli

Intervista esclusiva alla cantante piacentina, a Genova per presentare il suo ultimo album “L’ Amore è Femmina”

Intervista a Laura Curino

1800 morti, fino ad ora. Un paese del Piemonte, Casale Monferrato, che per anni ha convissuto con la fabbrica della morte, l’Eternit, in cui venivano prodotte le fibre di amianto che hanno infestato il territorio circostante, provocando vittime anche al di fuori degli operai dello stabilimento.

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Intervista a Pippo Delbono

Regista e attore teatrale, profondo conoscitore delle tecniche dell’attore danzatore di Pina Baush, ma anche musicista, scrittore e regista cinematografico, vincitore di un David di Donatello come Miglior documentario di lungometraggio per “Guerra”, realizzato durante la tournée in Israele e Palestina tra il dicembre 2002 ed il gennaio 2003.
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Subbuteopia, un documentario sul calcio in miniatura (da “Alias” de il manifesto)

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Fu un inglese, manco a dirlo, a inventare il gioco del calcio da tavola in miniatura. Peter Adolph, di
professione ornitologo, voleva chiamarlo “The Hobby”, termine che in lingua anglosassone designa anche
una specie di falco, il lodolaio. Per l’ufficio brevetti inglese, però, non era registrabile in quel modo e così
Adolph decise di usare parte del nome scientifico dell’uccello: Falco Subbuteo, appunto.

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Ecclestone, “Gribowsky un subdolo ricattatore”

http://www.theracingtribune.it/?action=read&idnotizia=1502

Bernard Charles, detto “Bernie”, Ecclestone, non è abituato a stare troppo sotto la luce dei riflettori.

I suoi affari, che ha 81 anni gli hanno fruttato un patrimonio personale stimato in oltre 2 miliardi e mezzo di sterline, li ha sempre trattati dietro le quinte di quel grande spettacolo di cui nel tempo è diventato il capo indiscusso, la Formula 1.

Il sipario però adesso rischia di rompersi, perchè Ecclestone è stato tirato in ballo, per ora solo in veste di testimone, in un processo che vede imputato un banchiere tedesco di nome Gerhard Gribkowsky, accusato di corruzione, appropriazione indebita e frode fiscale, dopo che sui conti di due fondazioni austriache da lui create sono stati trovati 44 milioni di dollari.
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Making of del film “Non lo so ancora” di Fabiana Sargentini

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http://cineuropa.org/vd.aspx?t=video&l=it&did=205543

Giulia una donna tra i trenta e i quarant’anni, una mattina di settembre si incontra nel parcheggio del piccolo ospedale della cittadina balneare con Ettore, un signore anziano. Entrambi hanno appena fatto un esame di cui aspettano il risultato, l’indomani mattina. Un po’ per caso, un po’ per volontà, passano l’intra giornata insieme. Tra le lunghe passeggiate, la condivisione di un tramonto dagli scogli a picco sul mare, le danze alla festa folcloristica serale sulla piazza della Loggia e una notte trascorsa nel parco giochi per i bimbi, i due protagonisti si conoscono e si cambiano. Per sempre.

“Amiche in alto mare” di Ambra Gaudenzi

http://www.viveregenova.comune.genova.it/content/ldquoamiche-alto-marerdquo-di-ambra-gaudenzi-otto-donne-vacanza-tra-mare-e-confidenze

Presentato a Feltrinelli, con letture di Carla Signoris, il primo romanzo della gallerista genovese Ambra Gaudenzi che racconta le avventure di un gruppo di quarantenni a zonzo in barca per il Mediterraneo

Di Giovanni Felice

Otto amiche, una barca, una vacanza tutta al femminile, in mezzo al mare, che si ripete ogni anno da circa vent’anni. Sono questi gli ingredienti del libro “Amiche in alto mare” di Ambra Gaudenzi, gallerista d’arte contemporanea genovese, che con questo romanzo ha scoperto anche di avere anche una grande passione, e talento, per la scrittura. Un racconto spassoso ed ironico delle improbabili gesta di un gruppo di donne di mezza età tutt’altro che avvezze all’arte velica (a parte una di loro), in giro per il Mediterraneo, dalla Corsica alla Sadegna, alle Eolie.
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A Genova l’ultimo abbraccio del Giro a Weylandt

Doveva essere una festa per celebrare i 150 anni d’Italia con la partenza al monumento di Quarto dove salparono i mille di Garibaldi, invece è diventata l’ultimo saluto per la scomparsa del ciclista belga Wouter Weylandt. A Genova la quarta tappa è partita con il lutto nel cuore, tra facce tristi e poca voglia di parlare. Una lunga parata in onore di Weytlandt, aperta dal suo team Leopard-Trek, che poi ha lasciato la testa del corteo alle altre squadre che si sono alternate dopo ogni chilometro fino a Livorno. Le prime pedalate dei ciclisti sono state accompagnate da un lungo applauso del pubblico presente. Servizio di Giovanni Felice

Quando il dieci va in panchina


Dove sono finiti i numeri dieci? Le facce dei giocatori-simbolo delle nostre squadre sono sempre più tristi, assomigliano a figurine sbiadite di un vecchio album Panini. Relegati al ruolo di comprimari dei nuovi leader, spesso sono costretti a guardare il fischio d’inizio dalla panchina. Gente come Totti, Del Piero, Ronaldinho: campioni di classe e tecnica superiore, che molti ormai considerano sulla via del tramonto, anche se nessuno osa dirlo ad alta voce. Continua a leggere